lunedì 18 giugno 2012

Aspiranti giallisti: il racconto di Carlotta Garavaglia e della classe 2°A della Scuola Secondaria di 1° grado


Pubblichiamo il racconto "Questione di tempo" scritto da Carlotta Garavaglia  della classe 2°A della Scuola Secondaria di 1° grado di Corbetta nell'ambito delle attività "Letture in giallo" del progetto di promozione della lettura "Operazione Biblioteca".  Sul racconto è stato fatto un lavoro di lettura scenica che ha coinvolto tutti i ragazzi della classe.

Buona lettura!

Questione di tempo

Erano le 20.20 e la festa dei diciott’anni di Jade Clancie andava a gonfie vele: si stava divertendo un mondo, come tutti gli invitati, ne era certa; le sembrava ancora impossibile che suo padre avesse organizzato una tale festa solo per lei e, nonostante gli avesse severamente proibito di presenziarvi (non voleva i genitori tra i piedi),  in cuor suo non smetteva un attimo di ringraziarlo. Guardò l’orologio che teneva al polso, era un regalo di Andrew, il suo fidanzato: segnava le 20.25. Fu pervasa da un’ondata di emozione: era giunto il momento di  mostrare a tutti il più bel regalo che avesse mai ricevuto: una bellissima collana in cui era incastonato un grosso rubino. Suo padre l’aveva comprata all’asta tenutasi alla Sothebis, a Londra, poche settimane prima. Jade richiamò l’attenzione su di sé:
-Signori e signore, è giunto il momento di mostrarvi il miglior gioiello della mia collezione, un regalo di mio padre…-
Mentre parlava un giovane ragazzo, amico della festeggiata, chiacchierava sottovoce con un invitato al suo fianco:
-Non lo trovi un po’ stupido? Mostrare quel gioiello così intendo. Chiunque potrebbe rubarlo, mi segui?-
L’altro si limitò a scrollare le spalle:
-Oh, bhe, godiamoci lo spettacolo…-
-Ecco a voi la collan…!-



Si spensero improvvisamente le luci, si sentirono dei passi di corsa, qualche imprecazione poi, di colpo, tornò la luce. La collana era scomparsa, il fidanzato di Jade, che aveva il compito di portare la collana, era a terra, mentre poco più in là, il ragazzino che considerava tutto un po’ stupido era accasciato a terra, le mani insanguinate sulla faccia. Dopo aver soccorso il fidanzato, Jade si precipitò dal ragazzino ma quando lo riconobbe non sembrò affatto contenta di vederlo:
-Ti avevo detto di non venire!...-
-Mmh…- fu la risposta dolorante dell’amico. Nel tentativo di fermare il rapinatore infatti, si era beccato un bel pugno sul naso; si concentrò il più possibile sul dolore per non fare lo stesso con l’amica: lui tentava di impedire il furto e la sua risposta cos’era? “Ti avevo detto di  non venire!...”
In realtà erano amici per modo di dire, Jeremy, così si  chiamava quel ragazzino era un appassionato di gialli; da grande avrebbe sicuramente fatto il detective e, nel frattempo, si divertiva a fare pratica a scuola. Se qualcuno rubava soldi, materiale, sapeva cose che tu non gli avevi mai detto, dove eri stato e cose del genere. Per questo era un po’ odiato da tutti. Non che Jade lo odiasse, era solo che la sua presenza non era gradita a gran parte degli invitati.
-Non è che hai un fazzoletto?- chiese Jeremy -Per il naso intendo…-
-Oh, sì, tieni…!-
-Mh… grazie-
-Jeremy non ti volevo offendere…- si scusò Jade.
-No, non preoccuparti- la tranquillizzò il ragazzo – Piuttosto, affrettati a chiamare la polizia, il ladro potrebbe essere ancora nei paraggi-
-Oh, giusto, hai ragione…-

I sospettati erano cinque, ovvero i ragazzi che non erano presenti al momento del furto:
-Nancy, che diceva di essere in bagno al momento del furto.
-Andrew, il fidanzato di Jade che stava rubando la collana.
-Norman, arrivato da poco alla festa a causa di un ritardo.
-Tom, che al momento del furto si stava medicando una ferita causatagli dal vetro di un bicchiere rotto.
-Holly, che al momento del furto si stava cambiando la maglietta bagnata in camera di Jade.
-Allora ragazzino come puoi confermare il tuo alibi?- chiese un agente.
-E’ un po’ imbarazzante ma…ecco qua…- Norman tirò fuori dalla tasca dei pantaloni una foto scattatagli per eccesso ci velocità alle 21.00, mentre il furto era avvenuto alle 20.30.
-In questo caso rimangono quattro sospettati: Nancy, Andrew, Tom e Holly- concluse l’agente.
-Aspettate un attimo!-interruppe Holly –Sono sicura che se andaste nella camera di Jade trovereste sicuramente la mia maglietta bagnata!-
-Vado io a controllare!- si offrì Jeremy.
-No, no, ragazzo. Tu resti qui- lo fermò un agente.
-Ok…- rispose rassegnato.

-Non ho trovato alcuna maglietta-
-Ma è impossibile! Io l’avevo lasciata sul letto…
-Mi dispiace ragazzina, ho cercato dappertutto ma non ho trovato nulla
-Mi ascolti agente - lo interruppe Jeremy –Non trova strano che, se Holly fosse veramente il ladro, l’avrebbe condotta con così tanta sicurezza verso una prova che l’avrebbe incriminata?
-Hai ragione ragazzino, ma per ora non possiamo lasciar andare nessuno-
-D’accordo agente…-
“Non è lei il ladro, ne sono certo…” pensò Jeremy.
-Ehi grazie!- Holly gli rivolse un sorriso.
-Non ho fatto niente…- rispose Jeremy un po’ imbarazzato.
-E tu, come puoi provare che sei stata in bagno?- chiese il ragazzo.
-Non ne ho la più pallida idea, forse mi è caduto qualcosa, non so proprio…- rispose Nancy desolata.
-Agente, mi scusi, controlli anche il bagno, forse potremmo trovare qualcosa.-

L’agente , poco dopo, fu di ritorno ; stringeva qualcosa nella mano, un orecchino.
- Ho trovato questo...
Holly si tocco l’orecchio preoccupata.
-Il mio orecchino! L’ho perso mentre ero in bagno!-
-Bene, un’altra prova – disse l’agente.
-Ora siete rimasti voi due: Tom e Andrew, giusto?- chiese l’ispettore.
-S…sì – risposero insieme i due ragazzi.
-Volete che vi mostri la mia ferita?- chiese il primo.
-Sì, grazie
Il ragazzo mostrò la mano sporca di sangue.
-Un gran brutto taglio ragazzo…-
-Lo so…-
-Bhe, gli sarebbe stato difficile rubare la collana, non trova ispettore?- chiese Jeremy.
-Sì, certo, ma avrebbe sempre potuto usare l’altra mano, no?-
-No, sembra che tu abbia delle brutte bruciature sull’altra mano, vero Tom? Nn sei molto fortunato vedo…- puntualizzò il ragazzo.
-Già, hai ragione…-
-Allora penso che possiamo escluderti dalla lista dei sospettati ragazzo- annunciò l’ispettore.
-Allora Andrew, per te sarebbe stato più facile rubare la collana, dato che l’avevi davanti- si azzardò Norman.
-Sì, è vero, ma io non avrei mai potuto fare una cosa simile, vero Jade?- rispose pacatamente il fidanzato della festeggiata.
-Ha ragione, ispettore non è lui il ladro, sono sicura che non ha fatto niente!- disse Jade con convinzione.
-Ho già detto che non possiamo lasciar andare nessuno, ma faremo il possibile per risolvere questo caso, te lo prometto ragazza- la rassicurò l’ispettore.
-Mi scusi agente, posso vedere la foto scattata per eccesso di velocità?- intervenne Jeremy.
-Ecco a te ragazzo
In basso a sinistra della foto erano indicate le ore in cui era stata scattata: le 21.00. Jeremy notò un particolare in lontananza: c’era un uomo che stava chiudendo il suo negozio, lo stesso uomo che aveva visto mentre veniva alla festa alle 20.00.
“E’ lui il ladro, come pensavo , sta cercando di incriminare gli altri, anzi no, forse…” pensò il ragazzo. Si fiondò sulle scale prima che qualcuno potesse fermarlo e si precipitò in camera di Jade.
-Se ne sarà dovuto sbarazzare in fretta, quindi dev’essere qui nei paraggi- pensò ad alta voce. Notò qualcosa sul davanzale della finestra.
-E questa cos’è? Una goccia d’acqua? Allora l’ha buttata fuori dalla finestra, che stupido!- aprì la finestra e si sporse fuori: sotto la siepe, appena visibile c’era la maglietta di Holly.
“Sta cercando di incriminarla, probabilmente è ancora arrabbiato con lei perché lo ha lasciato…” pensò Jeremy. La porta si aprì ed entrò l’ispettore.
-Che ci fai qui ragazzo! Ti avevo detto di non salire!- urlò.
-Avevo bisogno di un po’ di aria fresca…- rispose il ragazzo imbarazzato.
-Non rallenta re le indagini, se non concludiamo nulla saremo costretti a passare la notte qui! In fondo oggi avete dormito un’ora in più con il passaggio dall’ora legale all’ora solare…-
-Ha ragione ispettore mi scusi…aspett…!- Jeremy si bloccò di colpo –Agente! Posso chiederle a che ora avete cambiato la programmazione dell’ora nei rilevatori di velocità?-
-Bhe, oggi l’addetto era ammalato e quindi nessuno l’ha ancora cambiata ora che mi ci fai pensare ragazzo…-
-Fantastico, e per caso lei ha il numero di questo addetto?- chiese Jeremy.
-Sì, tieni, ma non capisco a cosa ti possa servire…anzi no! Forse ho capito anch’io!-
-Bravo agente, ma aspetti a parlare. Pronto, dovrei chiederle una cosa…- il ragazzo andò in un’altra stanza.

Quando fu di ritorno aveva un sorriso stampato sul volto.
-Ho Appena saputo che qualcuno ha telefonato a quel signore dicendogli che oggi, a causa di uno sciopero non c’era lavoro. Probabilmente qualcuno ha imitato la voce dell’ispettore, ovvero quello che ha telefonato, per fare in modo che oggi non venisse cambiata l’ora nei rilevatori di velocità- svelò Jeremy – Pensateci bene, chi avrebbe voluto questo?-
Tutti si girarono verso Norman.
-Esattamente, in questo modo avrebbe potuto svolgere comodamente il furto alle 20.30, essendo arrivato alle 20.00, facendo invece credere a tutti di essere giunto sul posto dopo le 21.00. Inoltre sono sicuro che sul suo cellulare trovereste una chiamata fatta alla stessa ora di quella fatta all’addetto, le 7.01, dico bene Norman?-
-Molto astuto Jeremy, molto astuto, davvero. Sì, l’ho rubata io la collana. Avevo bisogno di soldi, avevo perso molto con le scommesse e avevo bisogno di soldi, sì.
Andrew mi aveva riferito che avrebbe mostrato la collana in pubblico r non ho saputo resistere…- confessò Norman.
-E non solo, eri arrabbiato con Holly perché ti aveva lasciato vero? Quindi hai pensato di incriminarla eliminando le prove , ovvero la maglietta. Comunque  l’hai gettata fuori dalla finestra perché non avevi tempo per sbarazzartene , giusto?- aggiunse Jeremy.
-Sì hai indovinato…-
Poco dopo i poliziotti recuperarono la collana, nascosta nella macchina di Norman, e la riconsegnarono alla proprietaria che se la mise al collo, felice.

Il giorno seguente Jade  e Jeremy stavano camminando insieme, di ritorno da scuola.
-Grazie…per ieri intendo…- lo ringraziò l’amica.
-Oh di nien…-
La ragazza gli schioccò un bel bacio sulla guancia. Jeremy arrossì di colpo, non sapeva cosa dire; si limitò a  guardare Jade che correva via  ridendo mentre pensava “Che strana ragazza, già, proprio strana…”





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