Bene ha fatto Paolo a scrivere sul libro della Ibrahimi. Un libro che è stato apprezzato dal gruppo, ma che rischiava di passare sotto silenzio. A me è piaciuta l'atmosfera epica che l'autrice è riuscita a creare attorno a dei personaggi femminili che si stagliano su uno sfondo di povertà e ignoranza, diventando delle figure mitiche. Attraverso il passare del tempo e delle generazioni, dei cambiamenti e dei ricordi viene descritta la vita di un gruppo parentale con i suoi rivolti tragici ma anche comici. C'è allegria, ironia e complicità in questo mondo di donne! Paolo Pedrazzoli pone quesiti non di poco conto. Sulla questione uomo-donna ho le mie idee, ma sento di non avere gli strumenti per affrontare tutte le implicazioni storico-culturali e anche biologiche di una tematica così complessa. Posso dire che mi piace il taglio che ne dà la Ibrahimi: ha dato voce alle donne in un mondo dominato da usanze e consuetudini che le pongono ai margini. E l'ha fatto con leggerezza, in punta di piedi. Ciononostante emerge in tutta evidenza la qualità di certe figure e la loro capacità di tenere insieme il gruppo, i vivi e i morti. La memoria diventa lezione per le generazioni future.
Bene ha fatto Paolo a scrivere sul libro della Ibrahimi. Un libro che è stato apprezzato dal gruppo, ma che rischiava di passare sotto silenzio.
RispondiEliminaA me è piaciuta l'atmosfera epica che l'autrice è riuscita a creare attorno a dei personaggi femminili che si stagliano su uno sfondo di povertà e ignoranza, diventando delle figure mitiche.
Attraverso il passare del tempo e delle generazioni, dei cambiamenti e dei ricordi viene descritta la vita di un gruppo parentale con i suoi rivolti tragici ma anche comici. C'è allegria, ironia e complicità in questo mondo di donne!
Paolo Pedrazzoli pone quesiti non di poco conto. Sulla questione uomo-donna ho le mie idee, ma sento di non avere gli strumenti per affrontare tutte le implicazioni storico-culturali e anche biologiche di una tematica così complessa. Posso dire che mi piace il taglio che ne dà la Ibrahimi: ha dato voce alle donne in un mondo dominato da usanze e consuetudini che le pongono ai margini. E l'ha fatto con leggerezza, in punta di piedi. Ciononostante emerge in tutta evidenza la qualità di certe figure e la loro capacità di tenere insieme il gruppo, i vivi e i morti. La memoria diventa lezione per le generazioni future.