venerdì 22 giugno 2012

Gianrico Carofiglio risponde al Gruppo di Lettura BC sul suo libro Il passato è una terra straniera

Una sintesi, a cura di Rosangela De Ciechi, delle riflessioni del Gruppo di Lettura BC sul libro "Il passato è una terra straniera" di Gianrico Carofiglio  che sul suo forum ha risposto ad una domanda inviatagli dal Gruppo:

Giorgio, 22 anni, famiglia di intellettuali borghesi, è uno studente modello, una sera incrocia Francesco, coetaneo, baro, affascinante e manipolatore.
Da quel momento la sua vita cambia per sempre….
Contemporaneamente si svolge l’inchiesta del tenente Giorgio Chiti, uomo introverso, che indaga su una serie di stupri.
Lo scenario è una Bari dai contorni sfocati, in cui ambienti segreti e torbidi fanno da sfondo a una quotidianità tranquilla e rassicurante.
E’ un thriller psicologico, una storia dolorosa e violenta sull’amicizia e sul tradimento, è anche la narrazione del fascino che il male esercita, in particolare nel periodo che separa l’adolescenza e la giovinezza dall’età adulta.
E’ un romanzo piu’ amaro e piu’ sofferto degli altri libri di Carofiglio, è scritto con stile sobrio e asciutto e conferma la capacità dell’autore di indagare tra le emozioni e i tormenti etici dell’individuo.
Il libro introduce il tema della scelta: io non sono vittima di qualcun altro ma responsabile delle mie decisioni.
Il passato è una terra straniera che ciascuno di noi si porta dentro e che in qualche misura condiziona il nostro presente.
La maggior parte di noi ha letto  il libro con sofferenza e angoscia poiché è un romanzo che parla della realtà di un mondo che fa paura: droga, violenze, drammi, patologie e ci siamo sentiti coinvolti sia come genitori che come educatori.

I pareri discordi, scaturiti dalla discussione e riguardanti la famiglia di Giorgio, ci ha indotti a scrivere direttamente all’autore che cortesemente ha risposto.

Ecco la risposta di Carofiglio:

"I genitori si accorgono benissimo, con angoscia, che qualcosa di pericoloso sta accadendo, ma non trovano il modo di penetrare nel muro eretto da Giorgio. E' un cupio dissolvi che non tollera l'interferenza degli affetti. Probabilmente è il tema più drammatico di tutta la storia."

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