La biblioteca comunale di Corbetta, appartenente al sistema bibliotecario milanese Fondazione per Leggere, ha dato avvio, nel mese di settembre del 2018, ad una nuova attività di promozione della lettura, creando il primo Silent Book Club italiano, che ha suscitato fin da subito la curiosità e l'interesse degli utenti, fornendo loro un' occasione per condividere la “meravigliosa solitudine” della lettura.
Il progetto Silent Book Club nasce, negli Stati Uniti nel 2012, su iniziativa di Guinevere de la Mare e Laura Gluhanich, con l'obiettivo di coinvolgere lettori che vogliono trascorrere del tempo insieme, leggendo in compagnia, ma in silenzio. L'idea è semplice, si tratta di incontri, che si possono tenere, oltre che in biblioteche, in bar e caffetterie, in centri culturali e in spazi pubblici e privati, anche all'aperto, durante i quali ciascuno legge il proprio libro, in silenzio.
Al momento i Silent Book Club attivi nel mondo sono più di 100, la maggior parte negli Stati Uniti, ma in particolare nell'ultimo anno hanno cominciato a diffondersi anche in Europa e in altri paesi. In Italia sono quattro.
Sulla base della nostra esperienza a Corbetta (l'iniziativa è avviata ormai da più di un anno) possiamo tentare di fare qualche considerazione circa le possibili modalità organizzative di un club di una biblioteca e i risultati che si possono ottenere in termini di promozione della lettura e della biblioteca.
Partiamo dal come organizzare un silent book club. La biblioteca può decidere di creare un proprio silent book club, come a Corbetta, ma può anche scegliere semplicemente di ospitarlo, come avviene, anche se non sempre, nelle biblioteche americane (in questo caso potrà essere creato e gestito, ad esempio, da un utente o da gruppi di utenti che frequentano la biblioteca).
Creare un silent book club non comporta costi: occorre solo registrarsi sul sito ufficiale www.silentbook.club (in lingua inglese) e seguire le indicazioni: viene fornito anche un logo personalizzato e si viene inseriti nella rete mondiale ufficiale con geolocalizzazione del club sulla mappa pubblicata sul sito. Silent Book Club è un marchio registrato.
Creare un silent book club non comporta costi: occorre solo registrarsi sul sito ufficiale www.silentbook.club (in lingua inglese) e seguire le indicazioni: viene fornito anche un logo personalizzato e si viene inseriti nella rete mondiale ufficiale con geolocalizzazione del club sulla mappa pubblicata sul sito. Silent Book Club è un marchio registrato.
Una volta creato il club, bisogna occuparsi della comunicazione: oltre al fondamentale passa parola, specie per i primi incontri, e alle tradizionali locandine da esporre in biblioteca, importante è avvalersi delle risorse del web e della rete per rimanere in contatto con gli altri club: si può tranquillamente utilizzare il sito, il blog, o se si possiedono i social media della biblioteca, oppure crearne di dedicati solo al club.
La maggior parte dei primi possibili partecipanti al club può provenire dal gruppo di lettura, se presso la biblioteca c'è n'è qualcuno attivo, ma l'iniziativa può incuriosire anche utenti attratti dalla possibilità di leggere insieme nello spazio della biblioteca, in uno spazio deputato e senza distrazioni. Affascina i lettori, in particolare, la riscoperta di pratiche di lettura, per così dire, tipiche dei books club, dei cabinet de lecture, dei caffè letterari del primo Ottocento, agli albori della biblioteca pubblica, dove ci si si recava per leggere in loco (come del resto fanno oggi i numerosi studenti che frequentano la biblioteca come luogo di studio).
Sotto l’aspetto organizzativo, la biblioteca che vuole ospitare un club deve ricavare uno spazio di lettura allestito con tavoli e sedie, o meglio ancora con sedute informali e poltrone: ideale sarebbe poter disporre di un angolo raccolto e un po’ defilato rispetto alle aree più frequentate e rumorose, oppure una saletta per incontri ed eventi. Inoltre, se la biblioteca ha qualche risorsa disponibile (bastano pochi euro), può anche offrire ai partecipanti, come accade a Corbetta, ad esempio tè e caffè con biscotti.
Inoltre, è meglio prevedere fin da subito di organizzare gli incontri con una certa regolarità (es. sempre lo stesso giorno e ora, una volta al mese), in modo da consolidare l’abitudine a leggere insieme in silenzio. La biblioteca organizza gli incontri del Silent Book Club a cadenza mensile, di norma il sabato mattina, dalle ore 10 alle 12.
Inoltre, è meglio prevedere fin da subito di organizzare gli incontri con una certa regolarità (es. sempre lo stesso giorno e ora, una volta al mese), in modo da consolidare l’abitudine a leggere insieme in silenzio. La biblioteca organizza gli incontri del Silent Book Club a cadenza mensile, di norma il sabato mattina, dalle ore 10 alle 12.
Il personale della biblioteca può gestire direttamente il gruppo e curare la comunicazione e la promozione degli eventi, come avviene a Corbetta; se questo non fosse possibile, si può valutare di affidare questi compiti a membri del club.
In un silent book club, non ci sono letture assegnate e non c'è "l'obbligo", come nei tradizionali gruppi di lettura, di parlare del libro, per cui gli incontri, che hanno una durata massima di due ore, sono strutturati in modo semplice: un breve momento iniziale di accoglienza dei partecipanti, lettura silenziosa per un’ora abbondante di seguito, magari con breve coffee/tea break, ed infine, nell’ultima parte, solo per chi vuole, c’è la possibilità di socializzare e condividere le letture, altrimenti si può continuare a leggere.
Veniamo al perché organizzare un silent book club. L'iniziativa si può rivelare una modalità originale e alternativa per promuovere la lettura, quella individuale e silenziosa, che richiede tempo e concentrazione, poiché gli incontri del silent book club sono incentrati sull’atto di lettura e non sulla proposta di eventi, più o meno spettacolari, intorno all'autore e al personaggio noto, che non sempre hanno ricadute positive sulla lettura effettiva dei libri. In un silent book club, infatti, prima di tutto si legge, poi, ci si può confrontare sui libri letti e scambiarsi opinioni e consigli di lettura, che la biblioteca può mettere a disposizione di altri lettori o utilizzare per altre attività.
Inoltre, creare o ospitare un silent book club può anche contribuire a valorizzare la biblioteca, come luogo fisico della e per la comunità, gratuito e aperto a tutti, e a favorirne la percezione e la fruizione come spazio privilegiato, identitario e relazionale, riconosciuto dai cittadini come risorsa per il proprio tempo libero; un’oasi di tranquillità, dove si possa condividere con altri un’ esperienza, come le lettura, gratificante, piacevole e rigenerante, e coltivare il senso di appartenenza alla comunità in cui si vive, migliorando così la propria qualità della vita.
Il 23 novembre 2019, verrà inaugurato il primo appuntamento dedicato ai ragazzi e ai giovani lettori (a partire dagli 11 anni) che si svolgerà con le stesse modalità del club rivolto agli adulti: accoglienza, lettura silenziosa, socializzazione con qualche “dolce” sorpresa. Obiettivo principale dell’iniziativa, oltre a quello di carattere aggregativo e di scambio di esperienze tra giovani lettori, è quello di creare un’ occasione per promuovere e rafforzare l’abitudine alla lettura individuale e silenziosa, con concentrazione, sempre più minacciata, come sostengono autorevoli studiosi, ad esempio la neuroscienziata Marianne Woolf, dalle rapide e sottili trasformazioni che i circuiti neuronali preposti alla lettura, in particolare dei bambini e ragazzi, stanno subendo in seguito all’affermarsi dei nuovi modi di lettura digitale e sul web.
Un’iniziativa come il silent book club, pertanto, è una piccola ma concreta opportunità per la biblioteca, specie quella pubblica, non solo per differenziare ed arricchire in modo originale la propria attività di incentivazione della lettura (e magari stimolare un circolo virtuoso nella comunità di riferimento che può portare alla creazioni di altre occasioni simili di lettura in bar, librerie, caffetterie, parchi e zone pubbliche e favorirne così veramente la pratica e la diffusione), ma anche per rinsaldare e mantenere vitale il suo ruolo di istituzione cruciale per la società civile del contesto in cui essa opera, orientandolo sempre più nella direzione dei valori promossi da Agenda globale 2030 per lo sviluppo sostenibile, strategici anche per la missione e il futuro delle biblioteche stesse.
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